Nella finale di Super 10 la squadra bresciana batte Treviso 20-3 grazie ai calci di Griffen e le mete di Treloar e Pratichetti. Per il club bresciano è il secondo scudetto dopo il titolo del 2005
I giocatori del Calvisano esultanti dopo la vittoria. Fama
MONZA, 7 giugno 2008 - Rimbalzo giusto o beffardo, non sai mai dove può andare lo scudetto ovale. Anche l’anno scorso, a 10’ dalla fine, Treviso l’aveva praticamente perso, poi si sa com’è andata. Quest’anno, con merito, va a Calvisano. Il 20-3 finale è lo specchio più della stagione che di una gara condotta comunque con sicurezza e personalità, pochi scivoloni e tanti progressi di singoli (Ghiraldini, Garcia, McLean) e squadra. Peccato perché il Benetton alla fine ha perso più la faccia che la finale, chiudendo con due uomini in meno per giallo a Louw e rosso a Goosen nel momento chiave dell’incontro. “Ma non abbiamo e non volevamo vincere per un episodio disciplinare” chiarisce coach Delpoux. E gli 8 mila del Brianteo gli danno ragione.
CONTINUITA’ - Per Calvisano è il secondo titolo dopo quello del 2005, ancora contro Treviso. Nitoglia, Griffen e Purll i superstiti di una squadra che da allora ha perso i due piloni azzurri Castrogiovanni e Perugini per trovare, però, un grandissimo Ghiraldini, 23 anni e già capitano dei gialloneri e della nazionale nei prossimi test match con soli 10 caps all’attivo “Ma i gradi non pesano – sorride alla fine – altrimenti non la vivresti nel modo giusto. Questo è il mio anno incredibile e spero duri ancora molto”. E’ stato lui, alla fine, l’mvp di una finale aperta da Griffen al 14’, chiamato a calciare dalla semifinale dopo gli errori di McLean. Il primo giallo dell’incontro per Antonio Pavanello al 17’, secondo placcaggio sopra la spalla in pochi minuti. Con l’uomo in meno, il Benetton non solo tiene ma comincia a costruire quella trama di gioco che porta a due possibili mete nel finale di tempo.
TMO E REGOLE – E’ al 37’ che entra in azione il tanto discusso Tmo: l’esordio sperimentale della moviola nella semifinale tra Calvisano e Petrarca aveva scatenato l’ira dei veneti per una meta ingiustamente annullata dopo l’utilizzo (errato) del replay. In finale, invece, torna utile per annullare la meta del trevigiano De Jager, che prima tocca la bandierina e poi schiaccia a terra. Fischio giusto quanto paradossale, visto che dal primo agosto con le nuove regole quella bandierina non sarà più lì. Il pubblico capisce, aiutato anche dalla “radio campo”, scatoletta monofrequenza sintonizzata sul microfono dell’arbitro distribuita prima del match. Finisce così il primo tempo, con il tentativo di drop di McLean abbondantemente fuori.
BRUTTO FINALE – Pronti, via e a Griffen (alla fine 4/5 nei piazzati) risponde Goosen: 6-3 al 10’ della ripresa.Treviso cambia quasi tutta la prima linea ma a rompere gli indugi un quarto d’ora più tardi è il Cammi: Ghiraldini va via di potenza e trova in Purll il perfetto assist-man per Treolar. Con la realizzazione di Griffen è 13-3. Il Benetton non reagisce e anzi soffre gli errori di Vidal in touche. Fino al 35’: Louw placca in ritardo Griffen ed è rissa. Di colpi proibiti ne volano molti ma alla fine l’unico cartellino che esce è un giallo per il sudafricano. Goosen, l’uomo-simbolo, non la prende bene e il “Vaffa” all’arbitro è il rosso che chiude il match. Le manone coreografiche del pubblico biancoverde volano in campo come schiaffi ai ragazzi che non hanno saputo – per ultimi – rimediare all’annus horribilis del sport trevigiano: dal basket alla pallavolo, neanche un trofeo.
I giocatori del Calvisano esultanti dopo la vittoria. Fama
MONZA, 7 giugno 2008 - Rimbalzo giusto o beffardo, non sai mai dove può andare lo scudetto ovale. Anche l’anno scorso, a 10’ dalla fine, Treviso l’aveva praticamente perso, poi si sa com’è andata. Quest’anno, con merito, va a Calvisano. Il 20-3 finale è lo specchio più della stagione che di una gara condotta comunque con sicurezza e personalità, pochi scivoloni e tanti progressi di singoli (Ghiraldini, Garcia, McLean) e squadra. Peccato perché il Benetton alla fine ha perso più la faccia che la finale, chiudendo con due uomini in meno per giallo a Louw e rosso a Goosen nel momento chiave dell’incontro. “Ma non abbiamo e non volevamo vincere per un episodio disciplinare” chiarisce coach Delpoux. E gli 8 mila del Brianteo gli danno ragione.
CONTINUITA’ - Per Calvisano è il secondo titolo dopo quello del 2005, ancora contro Treviso. Nitoglia, Griffen e Purll i superstiti di una squadra che da allora ha perso i due piloni azzurri Castrogiovanni e Perugini per trovare, però, un grandissimo Ghiraldini, 23 anni e già capitano dei gialloneri e della nazionale nei prossimi test match con soli 10 caps all’attivo “Ma i gradi non pesano – sorride alla fine – altrimenti non la vivresti nel modo giusto. Questo è il mio anno incredibile e spero duri ancora molto”. E’ stato lui, alla fine, l’mvp di una finale aperta da Griffen al 14’, chiamato a calciare dalla semifinale dopo gli errori di McLean. Il primo giallo dell’incontro per Antonio Pavanello al 17’, secondo placcaggio sopra la spalla in pochi minuti. Con l’uomo in meno, il Benetton non solo tiene ma comincia a costruire quella trama di gioco che porta a due possibili mete nel finale di tempo.
TMO E REGOLE – E’ al 37’ che entra in azione il tanto discusso Tmo: l’esordio sperimentale della moviola nella semifinale tra Calvisano e Petrarca aveva scatenato l’ira dei veneti per una meta ingiustamente annullata dopo l’utilizzo (errato) del replay. In finale, invece, torna utile per annullare la meta del trevigiano De Jager, che prima tocca la bandierina e poi schiaccia a terra. Fischio giusto quanto paradossale, visto che dal primo agosto con le nuove regole quella bandierina non sarà più lì. Il pubblico capisce, aiutato anche dalla “radio campo”, scatoletta monofrequenza sintonizzata sul microfono dell’arbitro distribuita prima del match. Finisce così il primo tempo, con il tentativo di drop di McLean abbondantemente fuori.
BRUTTO FINALE – Pronti, via e a Griffen (alla fine 4/5 nei piazzati) risponde Goosen: 6-3 al 10’ della ripresa.Treviso cambia quasi tutta la prima linea ma a rompere gli indugi un quarto d’ora più tardi è il Cammi: Ghiraldini va via di potenza e trova in Purll il perfetto assist-man per Treolar. Con la realizzazione di Griffen è 13-3. Il Benetton non reagisce e anzi soffre gli errori di Vidal in touche. Fino al 35’: Louw placca in ritardo Griffen ed è rissa. Di colpi proibiti ne volano molti ma alla fine l’unico cartellino che esce è un giallo per il sudafricano. Goosen, l’uomo-simbolo, non la prende bene e il “Vaffa” all’arbitro è il rosso che chiude il match. Le manone coreografiche del pubblico biancoverde volano in campo come schiaffi ai ragazzi che non hanno saputo – per ultimi – rimediare all’annus horribilis del sport trevigiano: dal basket alla pallavolo, neanche un trofeo.
da www.gazzetta.it